La celiachia

La celiachia consiste in un’intolleranza alimentare permanente al glutine, contenuto, tra gli altri, in alimenti come il frumento, la segale e l'orzo. Nelle persone affette da celiachia questi alimenti provocano una reazione auto-immunitaria che danneggia gravemente la mucosa dell’intestino tenue, che normalmente permette l’assorbimento delle sostanze nutritive.

La celiachia si manifesta in modi molto diversi. Spesso, ma non sempre, si presentano disturbi gastro-intestinali quali:

  • diarrea
  • gonfiore addominale
  • dolori addominali
  • nausea
  • vomito

Anche altri sintomi generali sono indicatori di una possibile celiachia:

  • perdita di peso e di energia
  • perdita dell’appetito
  • carenza di ferro con anemia
  • osteoporosi
  • desideri di gravidanza insoddisfatti o aborti spontanei
  • carenza di vitamine e/o di minerali

Nei bambini la celiachia si sviluppa nei primi anni di vita, spesso già dopo lo svezzamento quando passano dal latte materno ai cibi contenenti glutine. Se non la si scopre in tempo, i bambini potrebbero soffrire di disturbi di crescita e sviluppo. I bambini che soffrono di celiachia hanno spesso una costituzione esile, sono facili al pianto e molto sensibili.

Al pari delle altre malattie autoimmuni, la celiachia non è esattamente una malattia ereditaria, quello che si eredita è piuttosto la predisposizione ad avere la malattia.

La celiachia è una malattia estremamente diffusa: a seconda delle stime, la sua frequenza nella popolazione Italiana va da 1 caso su 100 a 1 caso su 250.

Nelle persone affette da celiachia, se non viene instaurata una dieta priva di glutine il rischio di alcuni tumori è notevolmente più alto rispetto alla media. Il rischio aumenta con il ritardo della diagnosi: nei soggetti ai quali la celiachia è diagnosticata nei primi anni di vita ed eliminano precocemente il glutine dalla dieta, il rischio di sviluppare malattie autoimmuni è del 3-4%, pari a quello medio della popolazione, mentre nei soggetti ai quali la celiachia viene diagnosticata dopo i 20 anni il rischio sale al 24%).

L’unico trattamento oggi disponibile per la celiachia è l’eliminazione rigorosa dalla dieta di tutti gli alimenti contenenti glutine, come frumento, orzo, segale e avena.

Ma il glutine (sotto forma di amido di frumento o malto) può essere presente, anche in quantità minime, in diverse preparazioni alimentari; è quindi importante che le persone celiache verifichino attentamente tutti i prodotti inseriti nel proprio piano alimentare, infatti, anche caramelle, birra, salumi, biscotti e molti altri prodotti spesso contengono quantità anche minime di glutine che possono arrecare disturbi anche seri al malato celiaco.

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